Un artista, un poeta, un amico con cui ho condiviso esperienze londinesi

Caro Eduardo, 

mi è sembrato in parte di rivedere una certa realtà siciliana di
moltissimi anni fa. Seguivo infatti certe volte mia madre in visita a
famiglie povere di paesini arretrati della Sicilia (era assistente
sanitaria e veniva spesso inviata in missione dal medico provinciale).
In ogni pagina si mostra vivida una situazine, un essere umano che tu
sai cogliere letterariamente e, più importante, umanamente. Si rivela
quindi la tua empatia, il tuo modo di porti efficacemente e senza
remore e schermi di fronte alla realtà umana così come ti si mostra
innanzi, anche se "fa sudare freddo". Uno degli episodi che mi ha più
colpito è quello di un parto difficile, ove il medico uomo, osservato
da donne, facilita un difficile parto e il distacco della placenta.
Ti vedo arrivare, giovane di una buona famiglia romana, in un luogo
sperduto del mondo e accettare di dormire in una brandina...
- adesso comprendo perchè haii dormito bene per qualche settimana in
uno studio polveroso di Londra, prima che si liberasse una stanza
all'ultimo piano-.
Il tuo libro è una pregnante descrizione di un mondo, di forti
esperienze, ma è anche lo specchio di un carattere forte, deciso,
coraggioso, ed allo stesso tempo aperto, disponibile, che si dona.
Insomma, una rivelazione di un Eduardo che non conoscevo ma che ben
riuscivo ad intuire ed apprezzare.
Un forte abbraccio, Eliseo