Corriere della Sera, Milano, SABATO 26 MAGGIO 2001, pag. 53

 

di Fulvio SCAPARRO

 

Vent'anni dopo ritorno in Nicaragua

 

Un bel sogno resta tale anche se al risveglio, quello che vediamo e ascoltiamo ci delude. Un bel sogno va conservato perché potrebbe ancora servire quando la realtà si fa opprimente. C'è chi vent'anni fa, sognava e agiva e non ha smesso di farlo oggi malgrado le delusioni e le sconfitte. Vent'anni fa valeva la pena per molti giovani andare in Nicaragua per contribuire alla mobilitazione sociale di quel Paese e dare una mano al cambiamento. Era una scelta rischiosa perché contro un popolo martoriato ma convinto che tra cristianesimo e rivoluzione non vi fosse contraddizione si era scatenata la dura opposizione di potenti nemici dentro e fuori dei confini nazionali Eduardo Missoni a quel tempo giovane medico volontario, si era trovato a contatto con una realtà drammatica che esigeva da lui non soltanto capacità e dedizione professionali ma anche una scelta di campo a favore dei più poveri e sfruttati nelle aree rurali nicaraguensi. Due decenni dopo, Eduardo oggi esperto della Cooperazione Italiana allo sviluppo, ritorna nel Paese centroamericano. Incontra gli amici di un tempo, alcuni tra i principali protagonisti delle lotte e tanta gente comune con cui ha condiviso gioie e dolori nella vita quotidiana. Dell'entusiasmo, dei successi e delle utopie di un tempo resta poco dopo la restaurazione filosomozista, dopo gli errori e i tradimenti ma la memoria è ancora viva. I ricordi e le emozioni si affollano nella mente di Eduardo e ne scaturisce un libro, una volta tanto, necessario oltre che intenso e coinvolgente: Misa Campesina (Messa contadina), edito da Borla, con prefazione di Isabel Allende. Il volume è stato presentato sere fa da due profondi conoscitori della realtà del Centro e Sud America, il ricercatore Gianni Tognoni e il giornalista Maurizio Chierici, oltre che dallo stessa autore. Ho avuto l'ennesima riprova di cosa siano capaci di fare i giovani quando trovano una causa degna a cui dedicare una parte importante della loro vita. Dice Eduardo: “Faccio del mio meglio per cercare di lasciare questo mondo un po' migliore di come l'ho trovato”.

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