14 maggio 2003 - Pagina 34
Teatro
Appunti per un mondo migliore
Da Waslala alla Farnesina... appunti per
un mondo migliore è il titolo della nuova
produzione teatrale dell'Associazione "Il
Salto del Delfino" che andrà in scena
venerdì 16 e sabato 17 alle 20,30 nel salone
parocchiale di San Paolo a Cagliari, in piazza
Giovanni XXIII. La regia è di Roberto Motta,
protagonista e anima dell'iniziativa Nicola
Michele, attore e teatroterapeuta. Lo spettacolo,
incentrato sul tema della cooperazione allo
sviluppo, prende spnto dall'esperienza personale
e professionale di Eduardo Missoni, docente
alla Bocconi di Milano ai master post universitari,
già responsabile per 15 anni delle iniziative
italiane di cooperazione per l'Africa subsahariana
e l'America latina ed ex presidente del gruppo
degli esperti sanitari del G8 prima dei fatti
di Genova. In occasione dello spettacolo,
sarà allestita una mostra fotografica sulla
esperienza in Nicaragua del professor Missoni,
al tempo della rivoluzione sandinista. L'ingresso
alla manifestazione è a offerta libera, il
ricavato servirà a finanziare la partenza
dei volontari del Vis in Madagascar, la prossima
estate
21 maggio 2003 - pagina 39
L'attore Nicola Michele ha messo in scena
a Cagliari il libro del medico Eduardo Missoni
Misa campesina, il sogno fallito
L'esperienza della cooperazione in America
Latina e Africa
Lavarsi le mani prima dei pasti è la regola
fondamentale per combattere le malattie:
il concetto è semplice, ma non è facile insegnarlo
a chi non lo sa, e per di più non ha l'acqua.
Eduardo Missoni, medico "missionario"
in Nicaragua, l'ha ripetuto migliaia di volta
agli abitanti dei villaggi fangosi e devastati
dalla guerra civile. È soltanto una delle
difficoltà che ha dovuto superare nella sua
difficile e coraggiosa missione come volontario
della Cooperazione internazionale: "lasciare
questo mondo un po' migliore di come l'ho
trovato". L'impegno di quegli anni è
racchiuso nel suo libro, Misa Campesina,
edizioni Borla, 256 pagine, presentato a
Cagliari nel corso di una serata tra letteratura
e teatro nel salone della parrocchia di San
Paolo, affollato soprattutto di giovani.
Dal suo libro, il giovane attore cagliaritano
Nicola Michele ha tratto un coivolgente monologo
teatrale: da solo, sul palco, ha raccontato
i fatti vissuti da Missoni, le speranze,
le delusioni e i pericoli, riuscendo a rappresentare
persino i dettagli storici. Dalla platea
Eduardo Missoni ha rivissuto la sequenza
di quegli anni duri e drammatici trascorsi
nel tormentato piccolo paese centroamericano.
Il libro, che si apre con una prefazione
di Isabel Allende, figlia del presidente
Salvador suicidatosi per sfuggire al golpe
di Pinochet, contiene pagine cariche della
sua esperienza in America. Nato a Roma nel
1954, un cognome importante (lo zio è lo
stilista Ottavio), Eduardo Missoni si laurea
in Medicina alla Sapienza. Nei primi anni
Ottanta lavora in Nicaragua come medico volontario
nella Cooperazione internazionale, offrendo
assistenza medica a una popolazione minata
dalla guerra (appena conclusa) tra "sandinisti"
e "contras", e occupandosi dell'educazione
sanitaria nei presidi istituiti dal ministero
della Sanità: i sacrifici per fare del bene
e la delusione nel vedere i bambini morire
di diarrea tra miseria, fango e sporcizia
sono ricorrenti e raccontati senza la presunzione
di insegnare chissà quale verità o di stupire
a tutti i costi. Il libro - e il racconto
teatrale messo in scena con profonda immedesimazione
da Nicola Michele - parte da quell'esperienza
per spaziare sul significato della cooperazione
e del volontariato. Così Missoni mette in
evidenza anche i difetti, le contraddizioni
e perfino i fallimenti che ha potuto riscontrare
con sua grande delusione in occasione di
un viaggio compiuto dopo quindici anni. Il
raffronto tra il prima e il dopo porta il
medico a rendersi conto del fallimento non
tanto degli ideali che hanno animato tanti
giovani a partire per aiutare quei popoli
che avevano appena conquistato la libertà,
quanto del sistema burocratico e politico
che ha gestito gli aiuti umanitari. Nel libro,
infatti, si intravvedono anche le ultime
vicende che hanno portato il medico romano
ad abbandonare un ruolo a cui teneva come
a una "missione": quello di esperto
responsabile delle iniziative di cooperazione
sociosanitaria con l'America Latina e gran
parte dell'Africa Subsahariana. Non a caso
Nicola Michele chiude lo spettacolo leggendo
la lettera di dimissioni con cui il medico,
dopo quindici anni di servizio, lasciò la
Cooperazione.
Nicola Perrotti