Un collega che riparte per l'Africa: Carlo Resti

Caro Eduardo,

ho letto con piacere Misa Campesina.E' rievocazione ed insieme diario denso di vita con la gente che s'intreccia in modo molto partecipato ed equilibrato con le vicende storiche del Paese.
Utile per capire un pò meglio la rivoluzione sandinista e le aspettative della popolazione locale, vi ho comuunque trovato inaspettatamente molte analogie (tutto il mondo è Paese) nei racconti e negli incontri con persone e malati da te felicemente descritti, con la mia esperienza di volontario in Kenya 86-88, molto densa professionalmente (ma senza aspetti di ricerca come i tuoi sulla lebbra di montagna), ma molto povera per dimensione e contatti sociali e politici (salvo aspetti etnoantropologici e di medicina tradizionale con i Tharaka).
Oltre a farmi riscoprire la voglia di buttar giù qualcosa di scritto sul mio passato africano, il tuo libro ha avuto il pregio di richiamarmi alla mente il grido e il silenzio degli oppressi, il senso e il limite del nostro intervento e la speranza, che in molti casi diviene certezza, di contribuire a costruire fin da ora in questo mondo la solidarietà e la giustizia tra i popoli.
Spero di contattarti di persona per farti alcune domande sul lavoro futuro, su quello che sta accadendo per la cooperazione, sugli interlocutori che avremo/avrò ?

Carlo Resti