Una nota poetessa. Marzia Serpi.
Con Misa Campesina ho conosciuto una realtà che mai avrei immaginato, ma ho conosciuto anche un uomo che ha speso parte della sua vita donandosi agli altri e questo penso che sia una cosa che solo i migliori sono in grado di fare, affrontando tutte le diverse difficoltà giorno per giorno.
Oggi, ho conosciuto personalmente Eduardo Missoni avendo vissuto alcuni mesi in Messico , quindi non solo posso fargli i miei complimenti per il suo interessante libor , ma posso anche dire di essere onorata della sua amicizia. Con affetto e stima.
Un lettore attento alle dinamiche socio-politiche. Angelo Melpignano
Un giovane medico in servizio civile e il suo vissuto nella quotidianità di alcuni villaggi della montaña del Nicaragua, sullo sfondo (ma non più di tanto) la parabola dell’ideale sandinista dal trionfo rivoluzionario alla restaurazione. Il dramma delle sofferenze umane e lo sforzo per alleviarle immedesimano il lettore in brevi e intense relazioni (non solo in senso strettamente terapeutico), al contempo disegnano i contorni del ciclo politico, nell’impossibilità di essere neutrali.
Ancora una nota poetessa: Rita Florit
Caro Eduardo, ti ringrazio di avermi donato il tuo libro, iniziato durante il mio viaggio in Messico ,e debitamente centellinato. Rivivo spesso i bei giorni trascorsi nella tua casa e nello splendido giardino, vera oasi di pace e frescura nel deserto reale ed emozionale che ci attraversa dagli ultimi due anni.
Leggere “Misa Campesina” è stato un viaggio parallelo e affascinante , per me del tutto digiuna del mondo latinoamericano e delle sue culture. Mi hai trasportato in quegli anni incredibili e rivoluzionari, con il grande entusiasmo con cui hai sempre affrontato la tua “missione”, un’esperienza unica di dedizione, solidarietà, ricerca e servizio inteso come offerta pratica, umana e culturale che hai perseguito con uno spirito libero e desideroso di fare il bene. Il tuo libro non avrebbe mai potuto essere un mero resoconto diaristico-sentimentale, ma vita vera, pratica medica faticosa e sofferta ma anche esaltante, perché mai scevra da uno sguardo sensibile sull’umanità sommersa, e cosa che ho particolarmente apprezzato, anche spesso d’autoironia.
Sono felice d’aver potuto incontrare questa grande esperienza tramite le tue parole vive.Sei stato una presenza necessaria in quel momento storico. E grazie sempre della tua generosa accoglienza.
Gianmaria Bedendo sul Quotidiano Indipendente
“Misa campesina” è una straordinaria Messa campagnola celebrata dal francescano padre Uriel Molina per i suoi quarant’anni di sacerdozio e che chiude il volume.
Nella primaversa 1980 , a 25 anni compiuti, arriva in Nicaragua come volontario medico dopo la rivoluzione sandinista e racconta tutta l’esperienza fatta soprattuto a contatto con i più poveri all’interno delle montagne e della sperduta costa atlantica dove sono più dure le condizioni della gente – ma dove è più forte la prova a cui il giovane e inesperto medico vuole sottoporsi – dedicandosi all’assistenza medica, alla promozione sociale delle comunità contadine e alla gestione della sanità pubblica.
Missoni racconta come in un romanzo, ma realmente vissuto, i tanti momenti di questa sua straordinaria esperienza e del rapporto che è riuscito a instaurare con la popolazione di agglomerati spesso sperduti e molto poveri, perchè la povertà è la principale causa di malattie, e che – riconoscendo la grande umanità di Missoni – gli si affidano con fiducia.
Il volume ha la prefazione di Isabel Allende Bussi – figlia del Presidente cileno Salvador Allende, ucciso durante il golpe militare dell’11 settembre 1973 – e che ha conosciuto, esule in Messico, Eduardo Missoni, a quei tempi funzionario dell’Unicef.
Una scout rilegge Misa Campesina a distanza di anni: Fulvia Panni
Ho appena finito di rileggere il tuo libro (non lo ricordavo molto… forse perché in gioventù ero piena di bambini, quasi bambini, pance, ecc) e ne sono rimasta affascinata. Mi sembrava di sentirti raccontare quelle sperienze e le tue riflessioni. Grazie per avermi fatto rinnovare tante belle e profonde basi (che tu hai vissuto in pieno) della nostra vita che ci hanno visti scout (e lo saremo per sempre) e persone che cercano di vivere concretamente la fede. Grazie per la tua semplicità di linguaggio così efficace e comunicativo, fruibile da tutti.
Giorgio Bianchi su Tempi di Fraternità
…È un libro che cattura, da leggere tutto d’un fiato, che commuove profondamente, in cui ogni pagina rivela un mondo di persone semplici che lottano per una vita di stenti, una vita condivisa da Eduardo giorno dopo giorno, con amore… (leggi tutto)