E’ uscito all’inizio dell’anno il libro curato da Bernardino Fantini, professore emerito dell’Università di Ginevra, “Epidémies et sociétes, passé, présent et futur” (con contributi in francese e in inglese). Il libro contiene anche un mio scritto (in inglese) sull’economia politica delle epidemie.
Nel mio capitolo propongo una lettura delle epidemie che parte dai determinanti sociali, politici ed economici di vecchie e nuove epidemie, comprese le malattie non trasmissibili aumentate in modo epidemico. Quei dtereminanti sono profondamente radicati nel modo in cui le società sono strutturate. L’ aspirazione della popolazione a raggiungere il più alto livello di salute raggiungibile è in costante conflitto con le modalità dominanti di produzione, distribuzione e consumo di beni e servizi, che sono guidati da obiettivi di profitto e crescita economica insostenibile. L’ accelerazione della globalizzazione ha modificato la diffusione spaziale e temporale delle malattie, aumentando la complessità dell’ analisi e aggiungendo nuove sfide alle possibili risposte alle epidemie.
Il mio contributo analizza il potere e le relazioni di influenza dei vari settori della società, e la loro relazione con i determinanti sociali e ambientali delle epidemie. Si anlaizzano anche le questioni inerenti alle interazioni e ai processi decisionali a livello globale e le politiche pubbliche. In base a queste osservazioni si deduce che la risposta alle epidemie non può essere ridotta ad un semplice problema biomedico o tecnico, visto isolatamente e affrontato solo attraverso interventi di soccorso medico e interventi di sanità pubblica. Devono piuttosto essere affrontati i processi causali a a monte. A tal fine è necessario mettere in discussione il modello di sviluppo egemonico e promuovere un’ azione combinata globale, nazionale e locale per modificare le direttrici dello sviluppo umano, facendo della salute delle popolazioni la priorità delle politiche pubbliche in tutti i settori.
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