No alla vaccinazione contro il Covid19 dei bambini.

Il 16 giugno 202i su invito del Sen. Armando Siri sono intervenuto in Senato per esporre le ragioni della Rete Sostenibilità e Salute e del suo Appello per la Moratoria alla vaccinazione anti covid-19 ai bambini.

Di seguito riporto i punti toccati nel mio intervento.

Riferimento all’Appello della Rete Sostenibilità e Salute per moratoria alla vaccinazione anti covid-19 ai bambin

L’appello è stato scritto e firmato da varie Associazioni mediche italiane, da medici e operatori sanitari impegnati in vari settori del Sistema Sanitario, nel campo della ricerca di base e universitaria, della prevenzione e della cura dei malati di COVID-19.

Non vogliamo essere assimilati a “no-vax” chiediamo un confronto aperto e basato sulle evidenze e su ricerche realizzate in assenza di conflitti di interesse

Non vi sono benefici diretti o indiretti

I bambini si infettano, ma di solito non si ammalano, se non con quadri clinici lievi e moderati.

Per i vaccini Covid-19, i potenziali benefici sono chiari per anziani e vulnerabili, non per i bambini;

Dati ISTAT-ISS: “Variazione dei decessi per il complesso delle cause, per genere, classe di età e ripartizione. Primo trimestre del 2021 vs 2015-2019” mostra per età 0-49 la riduzione della mortalità

I rischi derivanti dalla mancata vaccinazione dei bambini sono nulli.

La contagiosità dei bambini è molto bassa.

Si stima che sotto i 20 anni la suscettibilità all’infezione sia circa la metà rispetto a chi ha più di 20 anni.

Paesi che hanno tenuto aperte le scuole primarie mostrano il ruolo limitato dei bambini nel sostenere le trasmissioni e dagli screening effettuati nelle scuole sappiamo che esse sono uno dei luoghi più sicuri.

Immunità di gregge

È poco plausibile che si consegua l’immunità di gregge attraverso la sola vaccinazione di massa, perché:

I vaccini prevengono solo in parte la trasmissione del virus nella popolazione (e verso alcune varianti non pare vero neppure questo).

Viaviamo in una società globalizzata. Moltissimi paesi non sono nemmeno in grado di vaccinare la popolazione a maggior rischio. Vi sono signiifcative differenze di coipertura anche tra diverse aree di uno stesso Paese.

Emergono varianti, anche resistenti al vaccino, che si diffondono velocemente con gli spostamenti della popolazione.

Alti tassi di immunizzazione potrebbero creare una pressione selettiva che creerebbe un vantaggio per le varianti che quindi potrebbero infettare anche i vaccinati. Quanto più il virus si trova in un ambiente ostile (popolazione vaccinate) tanto più tendono ad affermarsi le varianti più virulente.

Conservare una parte di popolazione non a rischio (bambini e adolescenti) non vaccinata permette la circolazione del virus senza esercitare la pressione selettiva contribuendo alla naturale estinzione dell’epidemia.

Non sono ancora noti il livello e la durata della protezione fornita dal vaccino.

I vaccinati potrebbero essere spinti ad adottare un comportamento meno “attento” e trasformarsi nei principali diffusori del contagio.

Diverse specie animali (feline, primate, roditori) sono serbatoi del virus.

Potenziali conseguenze negative della vaccinazione

Ritardando l’età d’insorgenza di una infezione naturale, nei bambini quasi sempre lieve o asintomatica, si espongano gli individui, con l’avanzare dell’età, a infezioni da Sars-CoV-2 che comportano rischi maggiori e malattie progressivamente più gravi (Lavine J et al. BMJ 2021).   

I bambini sono più suscettibili a effetti avversi dei farmaci rispetto agli adulti, reagiscono in modo molto diverso nelle diverse età. Le sperimentazioni dovrebbero tenere conto di queste specificità, non applicare meccanicamente i criteri adottati per gli adulti. Nuove vaccinazioni nei calendari vaccinali potrebbero dare interazioni sconosciute anche con le vaccinazioni di routine.

Le stesse compagnie farmaceutiche considerano l’incognita effetti collaterali troppo rischiosa al punto che nei contratti con i governi hanno imposto la loro “non liability” declinando ogni responsabilità, trasferendola a istituzioni e operatori.

Sottostima degli eventi avversi

Reazioni anafilattiche, effetti gravi, ad esempio sulle piastrine o sulla pressione arteriosa (i vaccini, analogamente al coronavirus, esprimono la proteina spike e interferiscono con la regolazione di pressione arteriosa e flusso polmonare).

Vaccini realizzati con tecniche innovative possono avere effetti anche diversi da quelli finora riconosciuti.

Teorica possibilità di ADE (Antibody-Dependent Enhancement), con rischio di malattia polmonare più grave quando un vaccinato incontra i virus circolanti.

Non è chiaro se l’incidenza, oggi modestissima, della sindrome infiammatoria multisistemica correlata a COVID-19 (MIS-C) nei bambini sia prevenuta o possa invece persino aumentare con le vaccinazioni, esempi:

VAED (Vaccine-Associated immune-mediated Enhanced Disease), causata dall’interazione tra gli anticorpi indotti dal vaccino contro la Dengue e ceppi diversi del virus selvaggio, o

VAERD (Vaccine-Associated Enhanced Respiratory Disease), una reazione respiratoria grave manifestatasi nel 1967 con il vaccino contro il virus respiratorio sinciziale, il cui inoculo non produceva anticorpi protettivi verso un successivo contagio con il virus selvaggio.

Trombosi dei seni venosi cerebrali con trombocitopenia successivi alla vaccinazione

Rischio di reazioni autoimmuni attraverso un priming patogeno per somiglianza con proteine umane di quasi tutte le parti di antigene (epitopi) del virus SARS-CoV-2 a cui si legano gli anticorpi specifici immunogenici.

Incompleta sperimentazione

lo studio che ha portato all’approvazione dell’uso del vaccino Pfizer- BioNTech ha riguardato 2260 adolescenti, dei quali solo 1131 hanno ricevuto il vaccino, i restanti un placebo. Sono stati osservati per due mesi, eventi rari ma pericolosi si potranno presentare nel corso degli anni quando i vaccinati diventeranno milioni.

Con le vaccinazioni di massa negli adulti sono emersi i casi di trombosi dei seni venosi cerebrali con trombocitopenia successivi alla vaccinazione, soprattutto tra le donne, e stanno già emergendo segnalazioni di casi di miocardite e pericardite soprattutto tra maschi di giovane età.

Non dobbiamo fronteggiare una condizione grave o pericolosa per la vita dei bambini, e quindi: Nessun bambino deve essere esposto a rischi immediati e noti, seppur transitori, né a quelli a medio e lungo termine, ancora non emersi (principio di precauzione è imperativo etico)

È opportuno non autorizzare l’uso di emergenza dei vaccini, attendere le conclusioni di tutte le sperimentazioni, realizzare studi indipendenti e privi di conflitti d’interessi, tornare ad applicare tutte le misure cautelative e le procedure standard per gli interventi profilattici, realizzare ampi programmi di sorveglianza attiva.

In Italia la sorveglianza in atto è passiva, e questa sottostima in misura enorme gli effetti delle vaccinazioni, compresi quelli gravi.

L’esempio tedesco

Robert Koch Institut, consiglia la vaccinazione dei minori solo se obesi e portatori di alcune serie patologie (o contatti di soggetti ad alto rischio di Covid 19 grave che non si possano vaccinare), e la sconsiglia in tutti gli altri bambini e adolescenti.

Analoga posizione di altri stati europei

Aiutare davvero i bambini

Fronteggiare una pandemia gravissima: obesità. Con il corredo di malattie metaboliche, cardiovascolari, tumori, … 

Promuovere un’alimentazione sana e stili di vita adeguati a preservare le fisiologiche capacità difensive dell’organismo contro tutte le infezioni e anche contro le malattie croniche e degenerative.

Una vera transizione ecologica che richiede un forte impegno regolatorio e promotivo delle istituzioni.

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