Nel quarantesimo anniversario della Rivoluzione sandinista in Nicaragua, torno a proporre la lettura del mio libro “Misa campesina” (che nella edizione in spagnolo reca il sottotitolo “Un medico italiano nel Nicaragua rivoluzionario”.
Ebbi la fortuna di poter condividere gli anni più belli e pieni di speranza di quel processo rivoluzionario di ricostruzione, avviato dopo decenni di feroce dittatura somozista e una lunga guerra d’insurrezione. Il libro che racconta quella esperienza, fu pubblicato per la prima volta in italiano nel 2001 (ci fu poi una seconda edizione). Dieci anni dopo, nel 2011 ne pubblicai la traduzione in spagnolo. Nell’introduzione a quella nuova edizione riflettevo sulla nuova situazione del paese.
“Quando arrivai la prima volta a Terrabona non c’era nemmeno la luce elettrica, però la strada era illuminata dall’entusiasmo di migliaia di giovani impegnati nella costruzione di una società libera, non solo dalla dittatura, ma dalla miseria, dalla fame, dall’analfabetismo, dalle malatie evitabili. Un impegno che molti giovani di altri paesi condividevamo, perché quel sogno era anche il nostro. TUTTO E’ CAMBIATO”.
Dal 2011 la situazione è cambiata ulteriormente ed è molto triste per quanti che come me condivisero con entusiasmo – ma non ad occhi chiusi – il progetto rivoluzionario, fino a considerare il Nicaragua come una seconda patria, vedere come il Paese sia tornato sotto il regime autoritario di una nuova dinastia familiare.
Vi invito a riprendere la lettura del mio libro e scoprire come alcuni dei segnali di una potenziale deviazione del processo erano già palpabili fin dai primi anni.
El libro si può richiedere in libreria o acquistare online
Potete anche leggere la prefazione di Isabel Allende Bussi , le recensioni e i commenti di molti lettori
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