
Il 19 di luglio 2025 scadeva il termine per rigettare o presentare riserve agli emendamenti adottati il 1 giugno 2024 dall’Assemblea Mondiale della Sanità (A77/A/CONF./14). Il Governo italiano ha scelto di rigettare in toto il pacchetto di emendamenti. Dall’opposizione si è gridato allo scandalo suggerendo che la scelta sia stata fatta per seguire gli Stati Uniti d’America (ed eventualmente Israele) che hanno preceduto l’Italia nel rigettare il provvedimento. Io vorrei sperare (ma temo che solo di speranza si tratti) che il Governo abbia scelto autonomamente dopo aver studiato approfonditamente il testo dei Regolamenti Sanitari Internazionali (2005) e gli emendamenti approvati.
Or bene, ci sono buone ragioni per obiettare agli emendamenti così come per astenersi (insieme ad altri 10 paesi) dall’Accordo Pandemico, approvato il 20 maggio scorso dall’Assemblea Mondiale della Sanità (vedi post del 21 aprile). Soprattutto ci sarebbero buone ragioni per essere più presenti nell’OMS (che l’Italia ha contribuito a definanziare negli ultimi dieci anni a vantaggio di partenariati pubblico-privato come l’Alleanza GAVI e il Fondo Globale per la loatta all’HIV/Aids, la tubercolosi e la malaria e la finanziarizzazione della sanità globale a vantaggio delle imprese transnazionali) e battersi per liberare l’OMS dalla “cattura” esercitata da attori economici privati (ivi inclusi quelli che si definiscono filantropi) (per approfondimento leggi il libro Geopolitica della salute. Covid-19, OMS e la sfida pandemica)
Purtroppo, si sta facendo una gran bagarre sul rigetto degli emendamenti IHR, però mi chiedo quanto di quelli che protestano per questa scelta del governo hanno letto il testo e approfondito le conseguenze. D’altra parte anche chi ha rifiutato gli emendamenti ha usato argomenti che vanno al di là di ciò che è scritto, e quindi travisando il testo.
Il vero problema è che ormai esistono solo posizioni predefinite (bianco o nero, novax o vax, …) con l’incapacità di confrontarsi sulle prove addotte dagli uni e dagli altri seriamente e serenamente, accettando di potersi essere sbagliati nelle valutazioni o nelle ipotesi e quindi arrivare a conclusioni non ideologicamente preconfezionate (e quindi mai messe in discussione). Questo vale per il mondo politico, come per quello scientifico o quello mediatico che ne amplifica le posizioni, molti dei rappresentanti di quei mondi piuttosto che mettersi in discussione scelgono di non “guardare nel cannocchiale” usando una metafora galileiana.
NOTA: Gli emendamenti approvati il 1 di giugno 2024 entreranno in vigore il 19 settembre 2025 per gli Stati membri dell’OMS che non li abbiano rigettati entro il 19 di luglio 2025. Entreranno invece in vigore il 19 settembre 2026 per gli Stati membri (Iran, Paesi Bassi, Nuova Zelanda e Slovacchia) che abbiano rigettato gli emendamenti approvati dall’Assemblea Mondiale della Sanità nel 2022 (WHA75.12) – che modificarono i tempi di rigetto ed entrata in vigore rispettivamente da 24 a 12 mesi e da 18 a 10 mesi. Quegli stessi paesi hanno tempo fino al 19 marzo 2026 per esprimere riserve o rigettare i nuovi emendamenti.
quindi entreranno comunque in vigore per tutti, solo con un anno di ritardo?
NO.Come scrivo nel post “Gli emendamenti approvati il 1 di giugno 2024 entreranno in vigore il 19 settembre 2025 per gli Stati membri dell’OMS che non li abbiano rigettati entro il 19 di luglio 2025. Entreranno invece in vigore il 19 settembre 2026 per gli Stati membri che abbiano rigettato gli emendamenti approvati dall’Assemblea Mondiale della Sanità nel 2022 (WHA75.12) – che modificarono i tempi di rigetto ed entrata in vigore rispettivamente da 24 a 12 mesi e da 18 a 10 mesi” Ma è probabile che almeno alcuni di quegli Stati rigettino anche i nuovi emendamenti, infatti hanno tempo ancora 8 mesiper esprimersi.