Che Jim Yong Kim, il candidato alla presidenza della Banca Mondiale selezionato il 16 aprile 2012 dal Board of Directors della istituzione economica globale, sia proprio quello indicato dal presidente degli Stati Uniti non è una novità. (1) La novità è che il presidente Obama ha proposto un esperto di salute globale, medico e antropologo, non un economista. (2)
CHI È JIM YONG KIM
La settimana precedente la nomina, il Wall Street Journal riferiva della “ribellione” di una “lunga lista di esperti di sviluppo, funzionari governativi e agenzie d’informazione di tutto il mondo” alla notizia della decisione di Obama. (3) A giudizio degli oppositori gli altri due candidati, la ministro delle Finanze nigeriana Ngozi Okonjo-Iweala, e l’ex ministro delle Finanze colombiano José Antonio Ocampo, sarebbero stati più qualificati per quell’incarico, data l’inesperienza di Kim nei temi tipicamente finanziari ed economici della Banca Mondiale. È la prima volta che nella gara, la scelta del candidato viene contestata.
Già professore di medicina sociale e salute globale alla Harvard Medical School, nel 2009 Kim è divenuto il presidente del Dartmouth College. Precedentemente era stato all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) prima come consigliere del direttore generale e poi come direttore del dipartimento per la lotta all’Hiv/Aids. Nel 1987 aveva fondato insieme a Paul Farmer la Ong americana Partners in Health molto nota per i suoi programmi di salute comunitaria in diversi paesi poveri, il primo ad Haiti, e per la sua battaglia per garantire accesso universale alle cure mediche.
Indipendentemente dal suo background professionale, non sono sfuggite le critiche rivolte da Kim in passato contro il modello neoliberale. Nel libro Dying for Growth (Morire per la crescita), pubblicato nel 2000, insieme agli altri curatori dell’opera, Kim criticava la crescita economica come unico mezzo per ridurre la povertà e migliorare la qualità della vita: “L’instancabile ricerca della crescita del Pil e di profitti per l’industria privata ha di fatto peggiorato la vita di milioni di donne e uomini”. (4) Il volume attaccava le radici strutturali delle disuguaglianze in salute globale e indicava nel capitalismo, in particolare nel neoliberismo, e in quelle politiche di sviluppo la causa dell’impatto negativo sulla salute.
Attività e produzione scientifica di Kim si concentrarono poi in gran parte su Aids e tubercolosi e in particolare sull’accesso alle terapie per far fronte a queste patologie, mettendo spesso in relazione quei temi con la giustizia sociale…. (Leggi oltre )
This post is also available in: Inglese